Caldaie, stufe e pannelli solari


Caldaia a condensazione

Il rendimento di una caldaia è un elemento molto rilevante nella voce “spese di riscaldamento” per una famiglia. Per questo motivo, può essere opportuno sostituire la caldaia tradizionale con una a condensazione, che permette di ottenere un efficientamento del rendimento (+17%) e un rilevante risparmio economico.

A differenza di quelle tradizionali, le caldaie a condensazione riescono a sfruttare al meglio il calore prodotto dalla combustione, recuperando gran parte del calore latente di condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi di combustione. Ciò permette di ottenere rendimenti molto elevati e riduzioni delle emissioni di ossidi di azoto (NOx) e monossido di carbonio (CO) fino al 70%. Inoltre, quelle tradizionali finiranno il loro ciclo di vita nel 2015, anno in cui la direttiva Europea 2005/32/CE stabilisce l’obbligo, per i produttori di caldaie, di immettere sul mercato solo le caldaie a condensazione.

APPROFONDIMENTI

1Quali sono i vantaggi di una caldaia a condensazione rispetto ad una tradizionale?
  • Il rendimento a carico nominale (cioè in determinate condizioni previste dalla normativa) è più elevato grazie alla riduzione delle perdite di calore nei fumi e al recupero di parte del calore latente del vapore acqueo. In sostanza si può raggiungere un risparmio fino al 30% sulla fornitura di acqua calda a 30-35°C.

  • Sono migliori anche i rendimenti a carico parziale, cioè quando è necessaria meno energia per riscaldare l’edificio, come ad esempio con aria esterna a temperature superiori a 0°C.

  • Quando si sostituisce una caldaia tradizionale con una a condensazione è possibile sceglierne una di potenza nominale inferiore, previo adeguato calcolo termotecnico. Inoltre, se si completa il sistema con l’integrazione di pannelli solari termici, è possibile ottenere risparmi maggiori di combustibile, sempre che si utilizzi acqua per il riscaldamento a temperatura al di sotto dei 50-55°C.

2Perché è meglio abbinarla ad impianti di “riscaldamento” a bassa temperatura?

Mentre le caldaie tradizionali utilizzano solo una parte del calore sensibile dei fumi di combustione, la caldaia a condensazione recupera gran parte del calore latente dei fumi espulsi attraverso il camino. Tra le più ecologiche ad oggi esistenti, favorisce il raffreddamento dei fumi che si trasformano tornando allo stato liquido, con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l’acqua di ritorno dell’impianto. In questo modo la temperatura dei fumi in uscita mantiene sempre lo stesso valore della temperatura di mandata dell’acqua, ben inferiore quindi ai 200-250°C dei generatori di tipo tradizionale.

Per fare in modo che la caldaia a condensazione renda al massimo delle sue potenzialità, è necessario abbinarla ad impianti di riscaldamento a “bassa” temperatura (impianti a pavimento, a parete e a soffitto) che raggiungono i 35/40° dell’acqua in mandata. Questo non toglie però che la caldaia a condensazione riesca a fornire un interessante risparmio energetico anche se utilizzata ad una temperatura vicina alla grande maggioranza degli impianti esistenti, come ad esempio i 70°C dei radiatori.

I nostri marchi

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Stufe e termostufe

La stufa è un apparecchio usato per il riscaldamento degli ambienti domestici, che possiede un'efficienza di riscaldamento superiore al camino in quanto la superficie esposta al contatto con l'aria dell'ambiente da riscaldare è maggiore, riscaldandolo direttamente per convenzione e per irraggiamento. Con il termine 'stufe' si includono anche le caldaie e le termostufe.
Le tipologie esistenti in base al tipo di combustibile usato sono tantissime, ma quelle che vanno per la maggiore sono a legna e a pellet.

APPROFONDIMENTI

1Qual è la differenza tra le stufe a pellet e quelle a legna?

La prima fa riferimento al tipo di combustibile utilizzato: il pellet è definito dalla norma UNI EN 14588 come il "biocombustibile addensato, generalmente in forma cilindrica, di lunghezza casuale tipicamente tra 5 mm e 30 mm, e con estremità interrotte, prodotto da biomassa polverizzata con o senza additivi di pressatura". Esso viene considerato un prodotto ecologico poiché è creato da scarti di lavorazione del legno, senza abbattere nuovi alberi. La stufa a legna invece utilizza il legname come combustibile.

Una seconda differenza riguarda le modalità di collegamento e quelle di carico. La stufa a pellet deve essere collegata alla rete elettrica mentre quella a legna funziona in maniera autonoma. Cambia anche il metodo di carico: per quella a pellet non è necessario aprire la porticina con il rischio di bruciarsi e di disperdere il calore, visto che il pellet cade direttamente dall’alto in un apposito bruciatore e si incendia automaticamente. In aggiunta, i residui di cenere sono pochi vista la combustione con aria forzata che la spinge all’esterno attraverso la canna fumaria. Ultimo, la canna fumaria risulta essere diversa: quella a pellet solitamente ha un diametro di 80 mm e un tiraggio forzato, mentre quella a legna 100 mm e un tiraggio naturale.

2Cos’è la termostufa?

La termostufa ha la funzione di produrre acqua calda per alimentare tutto l’impianto idraulico, cioè sia per riscaldare l’abitazione (attraverso i termosifoni e/o da pannelli radianti), sia per produrre acqua calda sanitaria per i bagni e la cucina (attraverso appositi dispositivi). Ciò è realizzato grazie alla combustione di una risorsa naturale: le più utilizzate sono il pellet e il legname.

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Pannello solare termico

Il pannello solare termico consente di catturare l’energia solare per convertirla in energia termica (calore), necessaria alla produzione di acqua calda sanitaria e al riscaldamento dell’abitazione.

APPROFONDIMENTI

1Come funziona un impianto solare termico?

Il funzionamento di un impianto solare termico è molto semplice: ogni pannello solare cattura i raggi del sole attraverso il radiatore, il cui calore viene conservato all’interno del collettore e, grazie ad una tubatura contenente del termo fluido, è convogliato fino al serbatoio dell’acqua (boiler o accumulatore). Ciò avviene grazie ad un particolare dispositivo posto all’interno del serbatoio stesso, detto "scambiatore".

2Come scegliere un impianto solare termico?

La scelta di quale impianto solare termico installare dipende da fattori quali il posizionamento dell’abitazione e la quantità d’acqua mediamente utilizzata. I pannelli solari, detti anche collettori, si dividono in due tipologie:

  • Collettori a tubi sottovuoto: sono composti da una serie parallela di tubi di vetro, i cui vantaggi sono la tecnologia affidabile e collaudata, l’elevata efficienza anche durante la stagione invernale e la possibilità di utilizzo con un sistema di riscaldamento a bassa temperatura. Il maggiore svantaggio è l’elevato costo.

  • Collettori piani (vetrati): sono i più utilizzati per raccogliere il calore solare avendo un buon bilanciamento tra costi e rendimenti. L’elemento principale del collettore è la piastra assorbente, che ha la funzione di assorbire la radiazione solare incidente e di trasformarla in calore. A seconda delle prestazioni, è possibile suddividerli in pannelli vetrati a superficie selettiva e non.

3Che risparmio posso avere con un impianto solare termico?

Il risparmio economico che si ottiene utilizzando un impianto solare termico consente di ammortizzare in poco tempo il costo dell’installazione. Va considerato anche il vantaggio che ne deriva, ovvero la possibilità di ridurre il livello di inquinamento nel rispetto dell’ambiente, dando così maggior salubrità agli spazi che abitiamo. In un appartamento di 50 mq, è necessario un pannello solare di 2 mq per produrre il 70% dell’energia necessaria per riscaldare l’acqua usata quotidianamente.

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